Mato Grosso, richiesta d’aiuto per padre De Censi

Aldo Sangalli torna a chiedere una mano ai lecchesi per sostenere l’opera del missionario salesiano Padre Ugo De Censi, fondatore dell’Operazione Mato Grosso.

Da oltre vent’anni il pensionato di Casatenovo, con un passato da tipografo – antiquario – critico d’arte, sostiene il missionario salesiano impegnato in America Latina. Anche questa volta ha deciso di rivolgersi ai numerosi amici che da anni lo seguono e lo aiutano nella sua azione in favore di Padre Ugo.

Nella speranza ovviamente di raccogliere nuovi fondi… ma anche di allargare la platea di quanti sostengono il Mato Grosso.

In una lettera inviata negli scorsi giorni, il casatese Aldo Sangalli spiega che “l’obiettivo di Padre Ugo di realizzare 7 asili nelle favelas nel deserto di Chimbote in Perù è stato raggiunto: hurrà, ce l’abbiamo fatta”. Asili che possono ospitare 100 bambini, sono già in funzione e sono stati realizzati anche grazie al contributo lecchese: fabbricati di 500mq in mattoni e cemento su area di 1500mq; tutti dotati di scuola, cucina, refettorio, salone educazione fisica, servizi igienici con all’esterno un parco giochi; con insegnanti regolarmente assunte e pagate che arrivano dalle scuole andine OMG.

Ma ora padre Ugo ha un nuovo obiettivo, come spiega sempre Aldo Sangalli lanciando il nuovo appello: “E’ già iniziata la costruzione della “Scuola Casa Don Bosco Chimbote – Perù”. Si tratta di una scuola professionale con aule, laboratori e mensa dove si insegnerà ai giovani come diventare tecnici e geometri (muratori, fabbri, falegnami, elettricisti, idraulici)”.

Chi volesse aderire alla nuova sottoscrizione può utilizzare il c/c postale 59272864 intestato a Aldo Sangalli (causale “Scuola Casa Don Bosco Chimbote – Perù”).

Aldo Sangalli e Padre Ugo De Censi si conobbero all’istituto di Arese (“la casa dei Barabitt”) nel 1960, per poi ritrovarsi nel 1992 in occasione della consegna del riconoscimento “Cuore Amico” al missionario. Di fronte alla richiesta di un aiuto per trovare fondi per le sue opere del Mato Grosso, Sangalli rispose positivamente. E da allora non si è più fermato coinvolgendo sempre nuovi sostenitori.

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