Chiusura alla grande per Leggermente 2018 con Marc Augè

Era l’ospite più atteso della nona edizione di Leggermente, la manifestazione, organizzata da Confcommercio Lecco e dedicata nel 2018 al tema “Esercizi di felicità”, e non ha deluso le aspettative. Il grande antropologo francese Marc Augè ha vissuto ben tre momenti sul territorio lecchese nella giornata di sabato 7 aprile.

Ha esordito alla mattina in sala Ticozzi a Lecco davanti agli studenti, per poi andare nel pomeriggio al Museo Etnografico dell’Alta Brianza a Galbiate e infine concludere con la serata all’Auditorium Casa dell’Economia di Lecco.

Al centro degli appuntamenti lecchesi appuntamenti di Lecco presenterà il suo libro “Momenti di felicità” (Raffaello Cortina Editore). Il piacere di incontrare un viso, un paesaggio, un libro, un film, una canzone, l’emozione del ritorno o della prima volta: sono impressioni fugaci, momenti di felicità concessi a tutti. Spesso arrivano improvvisi, in situazioni dove nulla sembrerebbe favorirli: esistono e resistono, contro venti e maree, al punto di abitare stabilmente la nostra memoria. Marc Augé esplora questi momenti di felicità, mescolando riflessioni e ricordi personali, con un piccolo cammeo dedicato ai canti e sapori d’Italia. Ma lo sguardo dell’antropologo si fissa anche sull’oggi, sui momenti felici che oppongono resistenza all’epoca presente, all’inquietudine e all’angoscia: momenti “di felicità nonostante tutto”, perché nei periodi di incertezza avviene di norma che si vada in cerca di salvagenti.

In particolare nella serata intensa e  ricca di contenuti e di spunti in Camera di Commercio, Augè, nonostante le fatiche di una intera giornata di conferenze ha dato prova di una buona resistenza  e di grande disponibilità non sottraendosi neppure alle domande del pubblico. L’incontro serale ha visto i saluti del past president di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza. Quindi Augè ha risposto alle domande di Massimo Pirovano (direttore del Meab di Galbiate) grazie anche alla preziosa collaborazione della traduttrice Camilla Pescini.

Pacato e dai modi garbati, l’antropologo ha parlato non solo del concetto di felicità, ma ha fornito anche qualche dettaglio sulle espressioni di non luogo e surmodernità che l’hanno reso famoso, oltre a fornire una visione antropologica del mondo sportivo, con una finestra speciale sul ciclismo.

“L’essere umano in generale è portato a provare sentimenti di felicità, dei piccoli momenti che portano in gioco dei dati di carattere generale. In particolare ci sono momenti nella vita in cui si ha l’impedimento di agire in libertà ed è proprio quando ne siamo privati che la felicità semplice si rivela a noi”. Sui non luoghi ha poi evidenziato: “Se il luogo è lo spazio in cui possiamo vivere le relazioni sociali, uno spazio dove ciò non è possibile viene chiamato non luogo. Il non luogo è inteso come uno spazio dove non si possono leggere relazioni sociali. In altro modo, il luogo è lo spazio dove ci sono le regole che legano la situazione all’individuo e possono essere un impedimento alla sua libertà, mentre il non luogo prima di tutto è uno spazio dove ci sono incontri e tutto può succedere.  La definizione di luogo come qualcosa di bene e di non luogo come un male non è quindi così netta perché quello che può essere un luogo per alcuni, non lo è per altri e viceversa”.

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