Apprendistato, sempre un’ottima scelta per le aziende

Anche per il 2017 l’ apprendistato è la tipologia contrattuale più conveniente e più idonea per le aziende che vogliono introdurre i giovani nel mondo del lavoro.

Infatti, pur essendo terminata al 31 dicembre 2016 la possibilità, per i datori di lavoro che occupano un numero di addetti pari o inferiore a nove, di godere di uno sgravio totale per i primi tre anni di contratto, il regime contributivo dell’apprendistato resta di per sé vantaggioso, specialmente per le piccole imprese.

Sono tre le tipologie di apprendistato:

– per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, riservato ai lavoratori under 25 al fine di acquisire un titolo di studio in ambiente di lavoro;

– professionalizzante, dedicato ai giovani tra i 18 e i 29 anni, finalizzato ad apprendere un mestiere o una professione in ambiente di lavoro;

– di alta formazione e ricerca, volto al conseguimento di titoli di studio specialistici, universitari e post universitari e per la formazione di giovani ricercatori.

La contribuzione a carico dei datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani è pari al 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, comprensiva della quota INAIL (pari allo 0,30%).

Ad essa si aggiunge anche la contribuzione aggiuntiva dell’1,31% per l’ASpI, poi NASpI, a cui va aggiunto il contributo dello 0,30% destinato alla formazione. La contribuzione a carico degli apprendisti è pari al 5,84%.

Sono previste, come detto,  riduzioni per i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a 9, per cui l’aliquota complessiva a carico dei datori di lavoro, è pari:

– all’1,50% per i periodi contributivi maturati nel primo anno di contratto;

– al 3%, per i periodi contributivi maturati nel secondo anno di contratto.

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