Una proposta per rilanciare la filiera della carta stampata

Carta stampata: le idee lecchesi per un rilancio

Dopo un lavoro durato alcuni mesi, un gruppo di lavoro composto da Editori locali (Gruppo Sesaab-La Provincia, Gruppo Netweek), Distributore locale (Agenzia Franco Comuzzi), Snag Confcommercio Lecco, grazie alla collaborazione con il Consigliere Regionale Mauro Piazza (Forza Italia), ha presentato lo scorso 24 settembre al Direttore Generale Sviluppo Economico Regione Lombardia, Paolo Mora, un documento come “base“ di lavoro per il “rilancio della filiera della carta stampata – vendita di quotidiani e periodici”. Al tavolo oltre a Mora, Piazza e Franco Comuzzi anche il vicepresidente nazionale Snag Carlo Monguzzi, il rappresentante dello Snag Lecco Eugenio Milani, e i rappresentanti di La Provincia Editoriale Alberto Spagnolo e Aldo Arnaudo e del Gruppo Netweek Daniela Cantini

Il Gruppo di lavoro ha elaborato una proposta operativa per tutta la Filiera della carta stampata nella provincia di Lecco dando la disponibilità a testare il modello, se d’interesse per Regione Lombardia, prima eventualmente di poterlo riproporre a livello regionale e nazionale.

Il testo è in piena “sinergia” anche con il Protocollo siglato dalla FIEG e dallo Snag Confcommercio Nazionale con l’ANCI. “Il Gruppo di lavoro ritiene fondamentale ricostruire almeno a livello regionale (visto che a livello nazionale il tavolo è aperto dal 2005 senza nessun risultato) un “tavolo tecnico” tra gli operatori della filiera che possa essere in grado di delineare interventi urgenti a sostegno della carta stampata – spiegano i promotori – Il ciclo depressivo che ha coinvolto negli ultimi anni il nostro Paese ha generato un impoverimento visibile in tutti i contesti produttivi e anche in termini di servizi degli Enti ai cittadini. I recenti dati del settore Editoria del comparto dei quotidiani e periodici, indicano che la presente crisi è ancora più importante in questo settore che è soggetto anche a cambiamenti epocali nel mondo dell’informazione e della comunicazione”.

La vendita della carta stampata è costantemente in calo ma le vendite degli stessi prodotti in digitale sono quasi nulle (salvo qualche eccezione). Questa situazione crea un immobilismo tra gli editori che congelano qualsiasi investimento. La rete di vendita, pur se dimezzata a livello nazionale (così come la rete dei Distributori locali) garantisce ai cittadini la possibilità di accedere all’intera offerta editoriale (circa 6.000 testate).

E’ indiscutibile il ruolo delle edicole nella vendita dei quotidiani e periodici quale piena applicazione dei contenuti di garanzia dell’art 21 della Costituzione e anche come elemento di “presidio del territorio”. Le edicole offrono un servizio di interesse pubblico all’utenza senza beneficiare di alcun contributo pubblico garantendo il pluralismo informativo generato sinergicamente da tutta la filiera. Fatte queste premesse, il documento redatto è stato stilato tenendo conto delle difficoltà della filiera e come proposta al fine di “proporci come protagonisti e non spettatori del nostro futuro imprenditoriale”.

Brevemente aggiungiamo:

  • Mancanza di remunerazione (data da prezzi di copertina troppo bassi)
  • Prodotto obsoleto (no nuovi lettori)
  • Costi di lavorazione elevati
  • Perdita della capillarità e della diffusione del prodotto (data dalla chiusura dei punti vendita i cui fatturati non vengono ripescati automaticamente dal mercato)
  • Concorrenza: web-social (informazione gratuita e in tempo reale)

L’informatizzazione del punto vendita è la prima esigenza reale per mettersi in condizione di migliorare e potenziare i “servizi” offerti all’utenza. La rete di edicole ha la possibilità di essere front–office delle PA. Inoltre è possibile migliorare il proprio punto vendita anche attraverso l’applicazione di nuove strumentazioni (ad esempio monitor digitali come locandine). Per tentare di uscire da questa stagnazione, si propone di attivare delle azioni sinergiche che possano trovare il positivo accoglimento negli Enti, nell’opinione pubblica e nei cittadini. Le azioni debbono ovviamente essere coordinate e devono vedere tutta la filiera e gli Enti protagonisti attivi del progetto. In particolare è fondamentale una azione costante nella “promozione della lettura”. Inoltre si dovrebbe utilizzare le nuove tecnologie  siti , Fb , Instagram) per valorizzare i prodotti cartacei. L’utilizzo delle nuove tecnologie (app, bluetooth, social..) insieme all’attivazione di locandine digitali con anticipazioni delle notizie approfondite (soprattutto per i quotidiani).

In sintesi aggiungiamo:

  • Pubblicità TV- RADIO con riferimento all’edicola
    Prodotto più curato
    Eliminazione di prodotti riciclati e ridistribuiti

Al Governo e alla Regione, viene chiesto di Identificare gli aspetti negativi a livello normativo

  • Mancanza dell’inserimento della vendita di quotidiani e periodici nei lavori di “pubblica utilità” (art 21 costituzione). Politiche di sostegno per garantire la fornitura di quotidiani e periodici a 1507 comuni Lombardia e 7982 in Italia
  • 7 anni di rinvio dell’applicazione della L. 103/2012 che garantiva contributi per l’informatizzazione, la fornitura di servizi centrali, front office pubblica amministrazione
  • Nessuna azione per la promozione della lettura (dati lettura a livello nazionale disastrosa). Esclusi anche dal “bonus cultura” (500 euro App 18)
  • Attivazione dello “stato di crisi” per la carta stampata e apertura di un “tavolo regionale” con tutti i componenti della filiera.

Alla Regione Lombardia in particolare si chiede:

–        Stipula convenzione quadro con tutti gli Istituti di Credito al fine di “azzerare” le “spese bancarie” comprensive dei costi di attivazione e gestione POS ( margini esigui)

–        Introduzione di nuovi servizi e la possibilità di vendere altri prodotti senza particolari costi attraverso la realizzazione di una piattaforma regionale dove i rivenditori di giornali possono acquisire ulteriori servizi (pagamento del bollo)

–        Informatizzazione: inserimento nella normativa regionale del settore, della obbligatorietà all’informatizzazione della rete di vendita quale elemento fondamentale per lo sviluppo di ulteriori servizi

–        Il finanziamento di corsi di formazione abilitanti per la vendita di quotidiani e periodici strutturati su 24 ore di corso così strutturato: Normativa vigente (nazionale e regionale) e contratto nazionale – La filiera: editore, distributore, rete di vendita – Una edicola ai passi con i tempi: informatizzazione, marketing e comunicazione, solidità finanziaria – Alcuni esempi di realtà virtuose – Enti pubblici: le edicole come “front office” – servizi/turismo. Mini corso base lingue.

–        Progetti per valorizzazione territorio in continuità con CULT CITY ( Wow) e vendita di pacchetti turistici ( SMART BOX WOW)

–        Connessione Wi Fi free (sistema regionale e locale)

–        Eventi per la Promozione della lettura così come previsto dal DPCM 15/07/2009 ogni 24 marzo

–        Contributi per le forniture ai punti vendita sotto i 3.000 abitanti e di quelli in zone montane

–        Sconti su gasolio per autotrasportatori di quotidiani e periodici

–        Introdurre una tassazione regionale per l’esposizione gratuita dei quotidiani e periodici nei bar/ locali pubblici / librerie

–        Introdurre integrazioni nella normativa regionale al fine di verificare l’efficacia di poter vendere solo i quotidiani o settimanali locali, in aree dove non sono presenti punti vendita esclusivi di quotidiani e periodici

–        Introdurre la possibilità per un test su “edicole madri” quali fornitori di mini punti vendita in aree dove non sono presenti punti vendita esclusivi di quotidiani e periodici

Ai Comuni:

–        impegno alla riduzione dei canoni per le edicole per occupazioni temporanei o permanenti realizzate su piazze e strade appartenenti al demanio o al Patrimonio dei Comuni e agevolazioni per la riduzione dell’onere delle imposte immobiliari di rivendite di giornali e riduzione dei coefficienti per il calcolo della TARI tenuto conto che il sistema della resa delle pubblicazioni invendute rende i punti vendita praticamente improduttivi

–        l’esenzione dell’imposte delle locandine editoriali, porta locandine, insegne editoriali, tende ed altre modalità relative alla pubblicità delle testate editoriali estendendo quanto previsto oggi “la pubblicità, escluse le insegne, relative ai giornali ed alle pubblicazioni periodiche, se esposta sulle sole facciate esterne delle edicole”(oggi interpretate come solo i chioschi) “o nelle vetrine o sulle porte di ingresso dei negozi ove si effettua la vendita”)

–        Predisporre un piano per l’attivazione di un “centro servizi per il cittadino” nelle rivendite di ogni comune consentendo loro la funzione di servizi anagrafici (esempio i PAD a Firenze/Bologna – Punti anagrafici decentrati) o di pagamento di imposte comunali o altri servizi e la possibilità di ampliare la categoria dei beni e servizi offerti alla cittadinanza e ai turisti (pagamento ticket, buoni mensa, spedizioni e recapiti pacchi o corrispondenza, etc..)

–        Promuovere iniziative per garantire la capillarità della rete di vendita anche nelle zone più periferiche;

–        Agevolazioni negli iter di ristrutturazioni/sostituzioni dei manufatti per la vendita anche attraverso agevolazioni economiche di riduzione degli interessi per il finanziamento di tale attività ;

–        L’applicazione di “criteri qualitativi “ per l’apertura di nuovi punti vendita. A partire magari da una superficie minima per la vendita dei prodotti editoriali, dalla necessità che il punto vendita sia informatizzato per poter fornire un sistema informativo anche ai fini turistici o culturali per il cittadino o in favore delle amministrazioni stesse anche attraverso il collegamento telematico agli archivi delle Pubbliche Amministrazioni, garantendo uno spazio per annunci o comunicazioni anche attraverso apparecchi tecnologici ( monitor, roll up elettronici, wi-fi free, etc..). Sarebbe opportuno per queste azioni “esentare” i punti vendita degli oneri pubblicitari su tali sistemi attivati per info pubbliche;

–        Iniziative volte alla promozione della lettura anche in occasione di ogni 24 marzo (giornata nazionale promozione lettura DPCM 15.07.2009).

 

 

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