Con il limite del contante a 3000€ salgono i consumi

Il Governo propone di alzare il limite del contante da € 1000 a € 3000. Un incentivo per aumentare i consumi e aiutare i negozi, gli alberghi, i ristoranti e l’economia in generale. La proposta piace a Confcommercio Imprese per l’Italia.

“Una delle cose che proporremo al Parlamento con la legge di stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1000 a 3000 euro“. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5. “E’ un modo per aiutare i consumi” e dire “basta al terrore”, sapendo che quei soldi “sono comunque tracciati“.

“In passato con il governo Monti si è fatta una grande battaglia contro l’evasione e sono assolutamente d’accordo. Ma non sono d’accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le gazzelle della finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade”, ha detto il premier.

“Le dichiarazioni rilasciate da Renzi sulla volontà di innalzare l’uso del contante per gli acquisti, trovano concordi e fiduciosi Federalberghi”, afferma il presidente Bernabò Bocca, sollecitando una urgente decisione sulla materia, richiesta da sempre dagli albergatori italiani. “Il limite dei 1000 € è anacronistico e dannoso – prosegue Bocca – se consideriamo per giunta come Paesi nostri concorrenti e confinanti hanno limiti ben più alti o ne sono completamente privi. Per supportare quindi i primi segnali di ripartenza del settore e dell’intera economia nazionale – conclude Bocca – è indispensabile innalzare, se non abolire ogni limite e lasciare agli italiani ed agli stranieri che decidono di venire nel nostro Paese per turismo o affari di essere liberi di utilizzare qualsiasi mezzo di pagamento. Ed il contante è alla base di ogni pur minimo atto d’acquisto”.

Favorevole alla proposta anche il presidente di Confcommercio e di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli. “Con questa proposta di assoluto buon senso – commenta – si favorisce certamente l’attività economica delle nostre imprese, soprattutto quelle transfrontaliere, fino ad oggi penalizzate e si mette il nostro sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari rispetto ai soggetti operanti negli altri Paesi dell’Ue”.

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