“Bene la smentita sull’ipotesi di aumenti selettivi dell’Iva”

“Gli organi di informazione dedicano ampio spazio a voci  di interventi in materia di Iva. Consideriamo dunque importante la smentita di Palazzo Chigi circa l’ipotesi di aumenti selettivi dell’Iva parzialmente compensati: sarebbe infatti come dire “se non è zuppa, è pan bagnato”.

Del resto, il Presidente Conte ha sottolineato, in occasione del discorso programmatico per il voto di fiducia del Parlamento – che “la sfida più rilevante, per quest’anno, sarà evitare l’aumento automatico dell’IVA e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”. Così Confcommercio interviene sulle notizie di ritocchi selettivi delle aliquote Iva. “E’ una sfida che non può essere persa – sottolinea infine –  perché, con un costo anche sociale pesantissimo, ne farebbe le spese un’economia italiana già sul filo della recessione”.

Su come abbattere il macigno delle clausole Iva, fonti del Mef si sono affrettate a precisare che il Governo sta lavorando per cancellare l’aumento dell’Iva per 23 miliardi e qualsiasi anticipazione sulle modalità tuttora in via di definizione per conseguire l’obiettivo non può che risultare infondata.

Una puntualizzazione che si è resa necessaria dopo che erano circolate voci di aumenti selettivi dell’Iva per le aliquote agevolate lasciando invariata quella ordinaria al 22%. Il lavoro da fare è ancora tanto, per la prima legge di bilancio del nuovo governo che partirà con la zavorra di una crescita per il 2020 che dovrebbe essere stimata intorno allo 0,5% o 0,6%. Sul debito grava anche il peso delle mancate privatizzazioni (il governo M5s-Lega aveva indicato 18 miliardi). Quanto al deficit, l’asticella dovrebbe essere fissata al 2,2% sul Pil facendo leva sui margini di flessibilità Ue, nonostante resti la spinta, soprattutto dei Cinque Stelle, perché si indichino uno o due decimali in più. In questo quadro, ribadisce Conte ai colleghi di governo, deve inserirsi ogni sforzo del governo per ricavare “svariati miliardi” destinati ad abbassare le tasse da un recupero massiccio dell’evasione fiscale: un “patto con gli italiani” per una forte spinta alla riduzione del contante e all’uso delle carte.

Quante risorse si ricaveranno in concreto, per il 2020 e anni successivi, dipende dagli strumenti che si sceglieranno. E comunque non tutti i miliardi stimati “potranno essere cifrati subito in legge di bilancio”, spiega la sottosegretaria di Leu Cecilia Guerra. Il governo lavora, in asse con l’Abi, a ridurre i costi delle piccole transazioni e a proporre ai cittadini un sistema di detrazioni (o sgravi) Irpef. Ma si sta valutando anche una sorta di cashback, uno sconto da restituire mese per mese. L’idea è un meccanismo il più semplice possibile, per facilitare la vita anche ai tanti anziani abituati al contante. L’obiettivo per il 2020 è soprattutto quello di trovare risorse per tagliare il cuneo fiscale per i lavoratori. Si stanno cercando almeno cinque miliardi e dalla quadra che si riuscirà a trovare dipenderà non solo la consistenza dello sgravio ma anche il mese di avvio della misura: potrebbe partire a gennaio, ma c’è anche l’ipotesi di avviarla in estate, a giugno o luglio. Per far quadrare i conti, si sta valutando la possibilità di aumentare in maniera selettiva alcune aliquote agevolate Iva (ad esempio quella sui ristoranti che ad oggi è al 10%), permettendo poi ai contribuenti di scontare una parte di quanto speso in più, se pagheranno con carta o bancomat. Ma non è detto che alla fine lo si faccia, perché il tasto per i partiti è difficile da toccare (e comunicare). Il Pd, che chiede una manovra ad alto tasso di misure “green”, rilancia intanto il pacchetto per la famiglia che è atteso a ottobre in Aula alla Camera. Con un assegno unico fino a 240 euro al mese per ogni figlio, fino ai 18 anni (80 euro dai 18 ai 26 anni) e fino a 400 euro al mese, da zero a tre anni, per asili nido e babysitter. Da Italia viva notano che suona come una “sfida” al Family act lanciato da Matteo Renzi, che per ora non si pronuncia su Def e manovra. Iv non è al vertice di Chigi: la prossima settimana incontrerà Conte e dirà la sua.

Di certo la strada degli aumenti selettivi dell’Iva non è quella giusta!

dal sito di “Confcommercio Imprese per l’Italia”

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