Attrattività turistica, Lecco può crescere ancora molto

Le idee di Confcommercio nelle parole del presidente Fipe Marco Caterisano

La crescita della sua attrattività turistica è sotto gli occhi di tutti. Lecco piace sempre di più, ma la strada da percorrere resta ancora molta. Soprattutto per far sì che l’incremento di visitatori non sia un fuoco di paglia. Ne è convinto il presidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio Lecco, Marco Caterisano, che è anche consigliere in rappresentanza del Turismo per la Camera di Commercio di Lecco: “Da dieci anni a questa parte registriamo una crescita turistica lenta ma inesorabile. La molla definitiva credo sia stata Expo, che ha portato a un incremento sensibile in tutta la Regione. Anche Lecco ne ha beneficiato. Però non possiamo accontentarci di vedere passeggiare per le nostre piazze del centro più turisti stranieri! La verità è che mancano servizi e attrattive per far sì che chi arriva viva una buona esperienza e torni nel suo Paese con un buon ricordo di Lecco e del suo territorio”. Il pensiero di Caterisano è chiaro: “Servono politiche più “aggressive”. Ad esempio nel palazzo che ospitava la sede della Deutsche Bank vedrei bene una struttura alberghiera di alto livello vista la carenza di posti letto a Lecco. Ma se non si fa nulla resterà un sogno. Dall’Amministrazione mi aspetterei una agevolazione rispetto all’iter burocratico per chi vuole investire. E in più fare come altri città o altri Paesi dove si abbatte per un certo numero di anni la tassazione locale. Gli introiti portati alla città sarebbero ben maggiori di quanto si “perde” con il mancato incasso di tributi. Lo stesso potrebbe valere per altre realtà che mancano e che potrebbero creare attrattiva e che vanno incentivate e agevolate”.

Tra le nuove frontiere del turismo, il presidente Fipe Lecco, che siede anche nella Giunta di Confcommercio Lecco, ne individua una in particolare: “E’ evidente a tutti il sostanziale aumento di turismo in bicicletta, soprattutto straniero. Ma il biglietto da visita che stiamo dando non è certo dei migliori. Alcune cose stanno migliorando sulle nostre ciclabili anche se servono interventi costanti e non saltuari, per evitare lo stato di abbandono di alcuni luoghi che si trascina da anni. Sono moltissimi i territori che cercano di strutturare il turismo in bici e noi invece nemmeno riusciamo a tenere in ordine quel poco che abbiamo! La vicenda della ciclabile Lecco-Abbadia è ridicola, ma ancora più vergognoso è il divieto di usare le bici nella galleria del Moregallo per la mancanza di… lampadine che non vengono sostituite!”.

Sulla questione della “riscoperta” turistica della navigazione, il giudizio è netto: “Anche grazie all’intervento fatto con il sostegno economico di Confcommercio Lecco nel 2015 l’attenzione su questo tema si è riaccesa. Ma la verità è che sul nostro ramo mancano battelli!. Bisogna fare ancora di più, la navigazione va potenziata. Ad esempio il Comune di Lecco potrebbe utilizzare maggiormente la tassa di soggiorno anche per incrementare questo capitolo”.

Con il Comune di Lecco il confronto è continuo. E verso l’Amministrazione Brivio arrivano alcune richieste molto concrete: “Serve, il prima possibile, un intervento sul fronte del regolamento per l’occupazione del suolo pubblico. Nel giugno 2016 abbiamo presentato le nostre idee condividendo con l’Amministrazione alcune proposte operative: speriamo che almeno l’anno prossimo si metta mano a questo testo. Poi occorre intervenire sulla zonizzazione acustica: non si può andare avanti a deroghe! L’anno scorso è stato bloccato un ciclo di eventi jazz, sponsorizzato da esercizi commerciali, perché si sforavano di pochi decibel i limiti consentiti… Tutto questo mentre ci sono artisti di strada, alcuni anche molto bravi, che senza pagare tasse suonano al volume che vogliono e per il tempo che desiderano. Non vogliamo privilegi, ma deve valere un principio semplice: stesso mercato, stesse regole. Inoltre chiediamo, sempre nell’ottica di rendere più attrattiva la città capoluogo, che venga tolto il vincolo per gli operatori relativo alla possibilità di organizzare un concerto al mese con preavviso di 60 giorni: serve più flessibilità per chi vuole fare iniziative rispettando le regole”.

 

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