Agenti di commercio & emergenza, lettera aperta del presidente Fnaarc

Lettera aperta agli agenti di commercio da parte del presidente Andrea Secchi: “Tante domande e molte incertezze sul nostro futuro”

La crisi legata all’emergenza Covid-19 sta avendo ripercussioni pesanti anche sugli agenti di commercio. Il presidente di Fnaarc Lecco, Andrea Secchi, ha voluto condividere le sue riflessioni con una “lettera aperta” rivolta ai colleghi.

“Gli agenti di commercio, frenati e terrorizzati dal drastico calo dei consumi in molti settori, da lunedì hanno ricominciato la loro attività con molti sè e molti ma. La difficile, e per alcuni settori ancora incerta, ripresa e non ultimo il commercio on-line, favorito dalla reclusione, sono solo alcuni degli spauracchi degli agenti. La categoria, che intermedia oltre il 70% del Pil nazionale, deve iniziare a fare i conti con la realtà. Le aziende mandanti devono vendere, ma i clienti sono ancora in buona parte fermi. Ripartono le industrie, ma nel commercio a farlo sono in pochi, e chi riparte è stretto da norme e regole che passano dalla distanza sociale fino al numero di persone contingentato all’interno dei punti vendita. La domanda vera che la maggior parte di noi si pone è: a chi vado a proporre i miei prodotti? È assolutamente impensabile per alcuni settori come la moda o la ristorazione pensare di avere dei riscontri nelle vendite delle prossime settimane, causa negozi ancora chiusi. E poi, quale sarà il rapporto venditore/cliente senza una stretta di mano, un campionario da toccare e un caffè al bar insieme?”. Poi il presidente Secchi prosegue: “Dal Governo ci aspettiamo aiuti concreti, soprattutto aiuti a fondo perduto: abbiamo l’affitto dell’ufficio o dello show room da pagare, il leasing dei veicoli. Siamo un’impresa a tutti gli effetti, ma troppo spesso si dimenticano della categoria che conta oltre 220.000 imprenditori. Servono sostegni per far ripartire l’economia e non prestiti che si aggiungono ai debiti già presenti. Alle difficoltà di spostamento per raggiungere i clienti (lasciamo perdere i trasferimenti fuori regione) tra mille controlli e dimostrazioni di “comprovata necessità lavorativa” e con il constante rischio di prendere una sonora multa, in sordina un tarlo erode vendite e crea nuove abitudini nei consumatori: l’e-commerce”. Quale sarà quindi il futuro dell’agente di commercio? “È ora di cambiare pelle e ragionare seriamente sull’evoluzione della professione: l’e-commerce deve diventare un alleato e non un nemico, gli accordi economici collettivi devono prendere in considerazione anche questo importante tassello. Fnaarc continuerà a battersi senza sosta per questi importanti punti”.

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