Rottamazione cartelle, c’è tempo fino al 15 maggio

Ultime ore per la rottamazione bis.

Arriverà tra poche ore lo stop alla rottamazione delle cartelle. Martedì 15 maggio è infatti il termine ultimo entro il quale i contribuenti possono approfittare del pagamento di somme dovute all’Erario senza incorrere in sanzioni e interessi di mora. Si tratta di una sorta di ultima chiamata per accedere a una chiusura agevolata del debito con la Agenzia di riscossione.

Possono essere ammessi tutti i carichi affidati ai concessionari della Riscossione, Equitalia, agenzia Entrate-Riscossione e Riscossione Sicilia Spa relativi a qualsiasi imposta (Ires, Iva, addizionali, canoni Rai…), ai contributi Inps e ai premi Inail. Tra i debiti ammessi anche i contributi previdenziali dovuti alle Casse professionali (se la riscossione è affidata ad agenzia delle Entrate-Riscossione). Rientrano poi nel novero della rottamazione anche le entrate locali (Imu, tasi, Tarsu,…) di natura tributaria e quelle relative a violazioni del codice della Strada  (se la riscossione è affidata ad agenzia delle Entrate-Riscossione).

Grazie al portale dell’Agenzia delle Entrate le domande di adesione alle agevolazioni possono essere inviate anche online con il servizio «Fai D.A. te»entro le 23,59 del 15 maggio, quindi oltre l’orario di chiusura degli sportelli. Ma anche sul web è importante muoversi per tempo: chi non è registrato, dovrà usufruire dell’«area pubblica» dove potrà scaricare la domanda solo fino alle 23 e poi rimandarla convalidata al massimo entro le 23,50. Gli utenti registrati (al portale dell’Agenzia delle Entrate o con l’identità digitale «spid») avranno invece nove minuti in più (fino alle 23,59) per inviare la domanda. Agli sportelli, davanti al pc o con l’aiuto di un professionista: la domanda per rottamare le cartelle si può fare in vari modi. Si tratta del modulo DA 2000/17 da far avere all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si può inviare via mail alla casella Pec dell’Agenzia, ma solo da un indirizzo Pec.

La rottamazione prevede uno sconto significativo su sanzioni e interessi di moraIl trend delle domande presentate finora (la metà delle quali proprio tramite canali online) lascia pensare che si potrebbe chiudere intorno a 500mila richieste di adesione. Considerando che con ogni domanda si può chiedere di sanare anche più “pendenze”, una stima di massima lascerebbe presagire che potrebbero essere interessate circa 3 milioni di cartelle. Con un obiettivo messo nero su bianco dal decreto fiscale collegato all’ultima manovra di incassare complessivamente 2 miliardi di euro dall’operazione tra il 2018 e il 2019.Naturalmente, con l’apertura della fase-2 con l’istruttoria da parte degli uffici dell’agenzia per la riscossione non è detto che tutte le domande superino il filtro (ad esempio perché è stata chiesta l’adesione su un tributo escluso). O, in seguito, potrebbero essere gli stessi contribuenti a tirarsi indietro non pagando la prima o unica rata o le eventuali rate successive.

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