Grande apprezzamento per “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio

Tanti applausi per “Un giorno all’improvviso” (diretto da Ciro D’Emilio), una pellicola toccante e drammatica che ha colpito il cuore degli spettatori presenti al Cenacolo Francescano martedì 2 aprile. La storia di Antonio, diciassettenne che sogna di diventare un calciatore professionista, e del suo rapporto esclusivo con la madre Miriam, dolce e problematica, interroga e fa riflettere.

Sul film e sul tema del rapporto tra generazioni, sull’educazione e sull’essere genitori (e quindi figli) si sono interrogati dopo la visione il giovane regista Ciro D’Emilio (accompagnato a Lecco anche dalla moglie Manuela Ianniello, segretaria di edizione, anche lei impegnata nel mondo del cinema), Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva, e Riccardo Mariani, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lecco. A moderare il dibattito, davanti a un pubblico numeroso e attento (presenti tra gli altri anche il past president di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, e il presidente di 50&Più Lecco, Eugenio Milani), il direttore del Giornale di Lecco, Giancarlo Ferrario.

“Questo film è frutto di un lavoro lungo 5 anni. Non è stato facile arrivare in sala con quest’opera prima: il cinema è un ambiente senza perspicacia, tutti scommettono su chi brilla già. Ma ce l’abbiamo fatta, andando a Venezia nella seconda sezione del festival. Le mie scelte? Mi piace trasmettere emozioni e sentimenti: questa è una storia di relazioni e di un amore esclusivo. I valori in cui credo e che ho inserito nel film sono l’identità e la resilienza”. Se Mariani ha evidenziato alcuni temi che lo interrogano come persona prima ancora che come amministratore – dalla solitudine degli adolescenti al tema del disagio psicologico – e ha sottolineato la capacità del film di essere asciutto e non retorico, Aceti ha parlato di una storia che emoziona ma anche di una vicenda di “uomini assenti”, lanciando un appello: la necessità di promuovere una alfabetizzazione genitoriale per mamme e papà. Sul palco è salito per il saluto finale anche il prevosto di Lecco, don Davide Milani, che ha elogiato il regista definendo “Un giorno all’improvviso” un film onesto.

Nell’incontro svoltosi prima della proiezione nella sede di Confcommercio Lecco, alla presenza anche del direttore dell’associazione, Alberto Riva, Ciro D’Emilio aveva spiegato: “Noi registi dovremmo essere portatori sani di empatia. Antonio ama in modo semplice (che è l’opposto di facile) e si prende cura di sua madre: ma per diventare grandi c’è un prezzo da pagare. Ho evitato i campi lunghi perché non volevo riprendere Napoli, né volevo che si identificasse il disagio con quella città. La mia passione per il cinema? Grazie a mio padre e ai VHS che aveva registrato e che ho divorato da piccolo. Ma prima di fare il regista ho fatto di tutto: barista, cameriere, guardiano di notte.”

Il mini-cineforum (4 pellicole: dopo “Il fattore umano“, “Pitza e Datteri” e “Un giorno all’improvviso”, verrà proiettato “Camorra” il 9 aprile) è stato pensato per il periodo di Quaresima con l’obiettivo di “leggere la città” dialogando a tu per tu con i registi, con gli esperti e con i cittadini. I film, a ingresso gratuito, vengono proiettati presso il Cenacolo Francescano di piazza Cappuccini a Lecco il martedì sera, a partire dalle ore 20.30. La rassegna, a ingresso libero, vede la collaborazione anche della Fondazione Ente dello Spettacolo e ha come media partner il Giornale di Lecco – Gruppo Netweek.

 

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